ECO LAVORETTI: Guida for dummies – Giulia Giraudo
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ECO LAVORETTI: Guida for dummies

La scuola è finita ormai da qualche settimana: gli alunni finalmente giocano e ripongono i quaderni nelle librerie, le insegnanti concludono i loro impegni e gli educatori si preparano ad organizzare le attività ludiche, come l’estate ragazzi.
Da anni cresce l’interesse da parte degli educatori e animatori di sensibilizzare i ragazzi ai temi ambientali attraverso gli eco lavoretti, che sono ottimi strumenti per trasmettere e coltivare nei bambini e adolescenti la cura dell’ambiente che ci circonda, ma la domanda che sorge a questo punto è: come farlo?

Nasce così, dopo qualche richiesta sui social da parte di alcuni animatori, questa guida concisa che racchiude alcuni miei lavori che potranno aiutarti ad avere qualche idea.

Prima di iniziare…

In primis per progettare l’attività ti consiglio di indagare questi 4 fattori:

Chi parteciperà alla tua attività?

Essenziale saper rispondere a questa domanda perchè in base all’età dei partecipanti potrai decidere e optare per attività consone al loro sviluppo e bagaglio. Personalmente più piccoli sono i partecipanti, più strutturo un’attività giocosa e con pause possibilmente musicali.

Dove abitano i tuoi partecipanti?

Probabilmente ti starai domandando cosa c’entra questo con il lavoro che devi progettare, eppure il contesto di vita influisce particolarmente sullo sviluppo di una persona. Durante un mio progetto universitario di sociologia sulla percezione dei bambini della natura, nello specifico del bosco, ho confermato la mia ipotesi che i bambini che vivono in un ambiente campestre e montano graficamente rappresentano la natura in modo complesso e ricca di vegetazione e animali; mentre i bambini che vivono in un contesto urbano rappresentano la natura in maniera semplificata e povera dal punto di vista della biodiversità.

L’aspetto particolarmente interessante di questo progetto è stato vedere nei disegni dei bambini che abitano in città animali estranei alla nostra fauna tipica cuneese: giraffe, coccodrilli e pappagalli.

Tale aspetto ci fa capire quanto sia lontana la loro percezione della natura e quanto poco frequentino aree non antropizzate. Dunque il ruolo degli educatori fin dai partecipanti più piccoli è essenziale, soprattutto per coloro che hanno poche occasioni di scoprire il pianeta terra nella sua forma più selvaggia e naturale.

Qual è la loro preparazione sui temi ambientali?

Per quanto riguarda la loro preparazione sui temi ambientali qui si possono sviluppare due scenari:

  1. Conosci già i partecipanti: in questo caso ti consiglio di fare una valutazione preliminare dei tuoi partecipanti attraverso qualche semplice domanda orale o se sono un po’ più grandi proponigli un breve questionario con la possibilità di scrivere qualche proposta o tema da approfondire.
  2. Non conosci i tuoi partecipanti: ti suggerisco in questo caso ti metterti in contatto con insegnanti o educatori per poter scoprire da loro quali sono le conoscenze dei partecipanti e le loro attitudini.

Trattare temi dell’educazione ambientale può sembrare complicato visti gli argomenti da affrontare, ma per fortuna oggi a scuola attraverso progetti finanziati da fondi regionali ed europei si parla sia dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile (vedi ad esempio l’Agenda 2030). Dunque non perderti d’animo e prova a cercare, anche solamente online, maggiori informazioni su queste tematiche se pensi di colmare alcune tue lacune.

Quale argomento vorresti trattare?

Spesso ti vengono già date delle indicazioni su quale argomento dovrai trattare, ad esempio la salvaguardia dell’ambiente. In ogni caso in base alla risposta della domanda precedente saprai su quale argomento indirizzare la tua attività e quanto approfondire o meno le nozioni da trasmettere.

Dove svolgerai la tua attività?

A mio parere il contatto con la natura per queste attività è l’ideale per far toccare con mano ai partecipanti i temi trattati. Un piccolo consiglio: preparati sempre al peggio, ciò significa che se l’attività è all’aperto sarai soggetta al meteo per questo, quando è possibile, plastifica il tuo materiale per proteggerlo in caso di un imprevisto atmosferico.
Non sempre si ha disposizione un’area all’aperto, ma questo non ti deve demoralizzare, anzi, possono in questo caso venirti in aiuto LIM, PC e casse per portar la natura in aula e rendere dinamica e partecipativa l’attività didattica.

Lasciati raccontare una storia

C’era una volta in un piccolo paese una Signora anziana che soffriva di un forte mal di stomaco ormai da giorni e decise di andare dal Dottore di paese per chiedergli aiuto. Arrivata in studio aspettò il suo turno in sala d’attesa, e si mise ad ascoltare i consigli che il Dottore dava agli altri pazienti.

Entrò Mario l’operaio con una caviglia slogata ed il Dottore gli disse: “Guardi Mario prenda per 5 giorni un po’ di paracetamolo e tornerà a camminare come prima”.

Dopo entrò Giuseppina la cuoca che si era ustionata con il forno, ed il Dottore le disse: “Oh Giuseppina! Ti basterà prendere per un paio di giorni un po’ di paracetamolo e tornerai come nuova”.

La Signora anziana stupita di quando appena sentito, e sapendo che il suo turno stava per arrivare si alzò con fatica dalla sedia. Uscita la cuoca dallo studio, entrò con passi piccolini e raggiunse il lettino del Dottore. Il Dottore la guardò e le disse: “Non mi dica nulla anziana Signora! Ho capito il suo malessere. Le consiglio di prendere per 3 dì un po’ di paracetamolo due volte al giorno e vedrà che le porterà sollievo. Ora si alzi con calma, e l’accompagno all’uscita”.

Qualche mese fa mi è stato raccontata questa storiella durante un seminario con lo scopo di far ragionare sul fatto che gli educatori, gli insegnanti e chiunque voglia trasmettere una nozione non può farlo usando lo stesso strumento o veicolo. Perché come nella storia, non a tutti i pazienti il paracetamolo può risolvere il problema, e dunque non a tutti i partecipanti un determinato argomento può essere insegnato nel medesimo modo.

Ognuno di noi ha il proprio stile di apprendimento. Ci sono individui che hanno un apprendimento visivo-verbale, chi visivo-iconografico, chi uditivo e chi ha la preferenza per attività manuali. Pertanto per quanto possa essere difficile mettere in pratica ciò in una singola attività è bene tenerlo a mente.

I miei progetti

Arrivati a questo punto ho pensato di lasciarti alcuni dei miei lavori pensati per bambini e ragazzi di differenti età. Scaricali e provali nelle tue attività!

L’attività laboratoriale vuole sensibilizzare i partecipanti sui gesti da fare per salvaguardare il pianeta. Nella scheda trovi la stessa attività per i partecipanti più piccoli (pagina 2) e per i partecipanti più grandi (pagina 3).
Durante l’elaborazione del lavoretto è il momento ideale per parlare con loro e domandargli nel loro se mettono già in atto delle azioni per aiutare la terra, e se sì confrontarsi con gli altri.

MaterialiFogli stampati, pennarelli, colla, forbici e cordino
Durata80/120 minuti
Suddivisione partecipantiLavoro autonomo
SvolgimentoConsegna le schede (se è necessario ritaglia tu le immagini), lascia i partecipanti colorare i disegni e poi affiancali nel comporre il lavoretto.

L’attività didattica ha lo scopo di insegnare ai partecipanti a riconoscere le specie vegetali che li circondano. Per ovvie ragioni le schede saranno da modificare in base al contesto in cui la andrai a svolgere. Per prima cosa dovrai fare un sopralluogo per individuare le specie vegetali. Nel caso non sapessi riconoscerle aiutati con un manuale sul riconoscimento botanico, cerca sul sito ACTAPLANTARUM o scaricati l’app PlatNet (sia per dispositivi IOS e ANDROID). Successivamente potrai crearti le tue schede e farle compilare ai partecipanti.

MaterialiFogli, matita e gomma
Durata100/120 minuti
Suddivisione partecipantiFino a 5/6 gruppi (diventa difficile controllarli)
SvolgimentoInizialmente potresti spiegare la differenza tra angiosperme e gimnosperme (vedi il mio post su instagram qui) e per cosa si intende per alberi, arbusti e specie erbacee. In seguito suddividi i partecipanti in gruppi in base al loro numero, e assegna ad ogni gruppo le schede per compilarle. Fidati che loro osservando tutte le foto sulla corteccia, apparato fogliare, fiori e frutti riusciranno ad identificare tutte le specie!

L’attività in questione si basa su alcuni articoli scientifici che dichiarano che tra meno di cinquant’anni gli insetti impollinatori a causa del cambiamento climatico e dell’inquinamento scompariranno. Tali insetti sono essenziali per la nostra sopravvivenza perchè è grazie all’impollinazione che noi mangiamo la maggior parte della frutta e verdura. L’attività proposta vuole rendere coscienti i partecipanti sviluppando in loro un senso di responsabilità verso la tutela di questi insetti.

Materiali2 Cestini di vimini, scotch, forbici, pdf stampati e pennarello
Durata45/60 minuti
Suddivisione partecipantiNessuna suddivisione in gruppi
SvolgimentoDopo aver tagliato la scheda a pagina 2,3,4 e 5, incollare sui due cestini di vimini i cerchi della pagina 5. Le figure della pagina 4 sono le specie vegetali che vi saranno in futuro anche in assenza delle api, per riconoscerle marcale con un pennarello sul retro. Ora sei pronto per disporre i partecipanti in gruppo e mischiando le figure pescarne una e domandare se quel frutto o quella verdura ci saranno ancora quando gli insetti impollinatori non ci saranno più. Durante i tentativi dei partecipanti potete cogliere l’occasione di sensibilizzare sulla tematica cercando di invogliare loro a mettere in atto qualche azione per salvaguardare gli insetti impollinatori. La scheda a pagina 1 la puoi stampare per i partecipanti per lasciargliela come ricordo.
Foto di Samer Daboul.


Siamo giunti alla fine di questa guida, se pensi che in futuro ti possa essere stata utile lascia qui sotto un “mi piace” o un commento per sostenermi. Inoltre per qualsiasi dubbio, proposta o consiglio scrivimi un commento e sarò lieta di risponderti! Nel caso usassi alcuno dei miei prototipi taggami su instagram: mi trovi come @giuliagiraudo_

L’immagine di copertina in evidenza è di Allan Mas.

4 Comments
  • Sara Spada
    Posted at 18:18h, 27 Giugno Rispondi

    Sei una ragazza disponibile e gentile, ci metti il cuore in quello che fai e i bambini non possono che essere contenti! È fondamentali che già da piccolini capiscano l’importanza della natura, ti ringrazio per le idee che mi hai dato e spero di poter avere la tua collaborazione in altre occasioni!

    • Giulia Giraudo
      Posted at 07:51h, 28 Giugno Rispondi

      Grazie Sara per il tuo commento! Sono contenta che questa mia passione si percepisca, ma soprattutto che tale articolo ti sia utile per le tue attività! A presto, Giulia

  • Paola
    Posted at 21:27h, 03 Settembre Rispondi

    Complimenti Giulia! L’articolo è chiarissimo e molto utile. Si percepisce tantissimo la tua passione e la tua buona volontà nel cercare di esprimere nel modo più chiaro possibile i lavoretti che tu hai proposto. Davvero bravissima!

    • Giulia Giraudo
      Posted at 09:13h, 04 Settembre Rispondi

      Grazie mille Paola per aver letto l’articolo e per esserti fermata qui a scrivere queste parole dolci e gentili. Per me è sempre utile e gradito avere un confronto con voi lettori.

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